Treno...

Treno. Tremo. Lo scatto
delle pupille:

da un punto di fuga allo stremo
della distanza dalle verdure;
da un palo all’altro contro facciate
contro affacciate
minestre da salto e l’odore
degli ottimi risultati
tra i pini marittimi contro gli asciùga-
mani coi bordi strappati….

Ai polsi una fuga
di briciole dalla memoria
che ripetono al tatto
le mie colazioni
a letto.

(un soldo di lacrime,
una pigione mancata
e il nugolo dei denti.
una schiera di anime, una schiena:
il mio ottimo coinquilino.
un mastino fatale. un destino
con un’ombra di bianco:
in piazza Garibaldi, a Pisa, un alce scuro
in prigione e avanzata
una farfalla bionda.
di ospiti una folla
e di delfini
il mare.)

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