Così nere controluce...

Così nere controluce finestre
della mia stanza, così rumore
ogni fruscio di voce quando resta
del tempo in abbondanza per pensarsi addosso.
Non mi sono mosso dall’ultima pisciata.
Sono quasi le Sette -tutto torna- si ammette
Un possibile riflusso della bile. Si smette sul nascere
un’erezione inopportuna e sul finire si tenta
l’approccio col prepuzio. Puzzo
di pensionato nel cavallo dei calzoni-.
Al di là delle più rosee previsioni è già mattina.
Non miro più allo spreco sistematico dei giorni,
si ripetono strane, stranite, le fornicazioni
dei vivi. E basta con le solite piume.
Anche se facessi un albero di metrica...
o una bisaccia di casi declinabili si assume
applicarsi la regola nefasta
del ritorno alla casella precedente
senza riscuotere ventiseimilanovecentolire...
vàcuati da te stesso visto che sei
tiranno del tuo dormire sugli allora!
dammi però servigio delle tue mani
nude, dammi la categoria
del ritardo dei treni, se non puoi altro dammi
ancora alberi-alberi gemelli e in croce!

non è abbastanza il mondo dettagliato,
per i miei gusti

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